Rivoluzione nell'Eurozona: l'inflazione cala al 2,4%, tagli dei tassi in vista?

L'inflazione nell'area dell'euro ha registrato una diminuzione più marcata del previsto a marzo, scendendo al 2,4% rispetto al 2,6% di febbraio, secondo la stima flash di Eurostat.

L'inflazione nell'area dell'euro ha registrato una diminuzione più marcata del previsto a marzo, scendendo al 2,4% rispetto al 2,6% di febbraio, secondo la stima flash di Eurostat.

Questa flessione ha superato le aspettative degli analisti, i quali prevedevano un tasso di inflazione al 2,5% per il mese precedente. Anche l'indice dei prezzi al consumo core, che esclude alimentari ed energia, ha mostrato un calo maggiore del previsto, passando al 2,9% rispetto al 3,1% di febbraio.

L'attenzione della Banca Centrale Europea è concentrata su questi dati, avendo ora a disposizione più strumenti per rilassare la politica monetaria che ha portato gradualmente i tassi d'interesse ai livelli più alti nella storia dell'euro a partire da luglio 2022. Il prossimo incontro della BCE, previsto per l'11 aprile, diventa quindi cruciale per valutare eventuali modifiche alla politica monetaria.

La diminuzione dell'inflazione nell'eurozona riflette quella dei principali paesi dell'UE. In Germania, l'inflazione è scesa al 2,3% rispetto al 2,7% di febbraio, mentre in Francia è passata al 2,4% dal 3,2%. L'Italia ha registrato un aumento dall'0,8% all'1,3%, ma rimane al di sotto dell'obiettivo della BCE del 2%. Solo in Spagna c'è stato un aumento al 3,2%, ma è stato influenzato da fattori straordinari legati al prezzo dell'energia.

Le posizioni dei membri della BCE suggeriscono una probabile revisione della politica monetaria, che potrebbe consolidarsi con un primo taglio dei tassi già giugno.